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lunedì 23 settembre 2013

Sassuolo - INTER 0-7


La larga vittoria a Reggio Emilia contro il Sassuolo è davvero significativa. Non solo per le dimensioni, umilianti per gli emiliani, del punteggio finale (il 7-0 è la più larga vittoria esterna della storia dell'Inter), quanto per l'approccio alla partita della squadra e la gestione complessiva dell'incontro. Si è vista fin dalle primissime battute un'Inter scesa in campo per far valere la legge del più forte. Ma senza effettuare attacchi scriteriati, lasciando voragini tra centrocampo e difesa. Bensì manovrando con ordine, allargando le maglie della difesa avversaria con i movimenti degli esterni e portando un pressing alto ogni volta che il Sassuolo entrava in possesso di palla e cercava di far ripartire l'azione, appoggiando il pallone sulla propria linea difensiva.
Il gol di Palacio dopo soli sette minuti, propiziato da uno scatto sulla sinistra e da un assist rasoterra di Nagatomo, appare la logica conseguenza di un evidente dominio del campo e controllo del gioco, già dai primi minuti. Il Sassuolo accusa il colpo e non riesce a riprendersi. L'Inter è sempre più padrona del campo e raddoppia al 23°, dopo una travolgente discesa centrale di Juan Jesus, che serve uno splendido passaggio a Palacio, il cui destro in diagonale si impenna sulla deviazione di Pomini e viene spinto in rete da Taider. L'autogol di Pucino, che, pressato da Taider, scavalca il proprio portiere con un colpo di testa all'indietro, chiude di fatto la partita (33°). Di Francesco prova il tutto per tutto per recuperare, schierando la squadra con un avventato 4-2-4 (con l'ingresso in campo di Zaza al 38°, al posto di Chisbah), ma non ottiene nulla in attacco e si espone nella ripresa alle micidiali ripartenze dell'Inter: che va ancora a segno con Alvarez (53°: dopo avere messo Palacio solo davanti al portiere con un magnifico tocco in verticale, segue l'azione e infila in rete dopo la respinta di Pomini), Milito (due volte, al 63° e all'83°: il primo con un guizzo dei suoi, su magnifico assist di Alvarez) e Cambiasso (al 75°: pallone a girare dal limite dell'area, nell'angolo alla destra di Pomini).  

Va ricordato che il Sassuolo, pur reduce da tre sconfitte consecutive, aveva spesso disputato delle buone partite, controllando il gioco, con un possesso palla sempre superiore a quello degli avversari. L'Inter ha chiuso la partita con il 61% di possesso palla, 23 tiri contro 7 degli avversari, indici di supremazia territoriale, palle giocate, precisione nei passaggi e pericolosità offensiva  che hanno quantificato, insieme al punteggio finale, una superiorità imbarazzante.
La squadra ha finora dimostrato di saper far valere le proprie qualità con le più piccole, togliendo ogni spazio di manovra alle avversarie e non concedendo mai spazi larghi al contropiede (sfruttando in attacco la classe di Alvarez e Palacio e l'abilità negli inserimenti di Guarin, Taider e Nagatomo). E di potersela giocare alla pari con la squadra più forte, mantenendo un atteggiamento tattico accorto. Adesso resta da fare l'ultima verifica importante, contro le squadre che sulla carta, a inizio stagione, sembravano superiori alla nostra (Fiorentina, Roma, Milan). La sfida con i viola giovedì prossimo servirà anche a capire come la squadra sia in grado di gestire gli impegni agonistici ravvicinati, con un mini-ciclo di tre partite in otto giorni.
 
Scritto da: COSCENZA NERAZZURRA

mercoledì 18 settembre 2013

INTER - Juve 1-1

Qualunque tifoso interista prima dell'inizio del campionato, avrebbe sottoscritto di trovarsi, dopo tre giornate, con sette punti in classifica, alla pari della juve. Dopo averla incontrata.
Al termine del match, il risultato di parità lascia un po' di amaro in bocca.
Eppure a 20 minuti dalla fine  avevamo la partita in pugno: eravamo in vantaggio e i  latrones non avevano in pratica mai tirato in porta.
D'altra parte dopo il pareggio sono andati più vicini loro al colpo del KO.
Il pari  dunque va accettato, con qualche riserva sulle decisioni arbitrali che hanno indirizzato pro juve l'andamento della partita.
Una cosa meno scandalosa del solito (e di quanto si è visto, per esempio in Torino Milan), ma comunque chiaramente percepibile.
Percepibile dall'inizio, quando un intervento sulla palla, neppure falloso, di Campagnaro è stato sanzionato con un giallo.
Intimidire Campagnaro, addetto ai salvataggi da ultimo uomo, era fondamentale.
La malizia è stata ancora più evidente quando un intervento ben più grave di Licht, che a norma di regolamento doveva costargli il secondo giallo e l'espulsione, è stato tranquillamente ignorato.
Oggi forse staremmo a parlare di un'altra partita.
Ma va bene così.
Nessuno poteva pensare di non pagare un tributo allo strapotere arbitrale della real casa torinese.
Resta il fatto, per noi più importante, che la partita l'abbiamo giocata per gran parte alla pari, in alcuni momenti meglio e solo nel finale soffrendo.
Viste in campo le squadre oggi, la juve mi è parsa comunque più forte, ma anche noi eravamo un complesso competitivo.
Si sono affrontati due avversari quasi speculari nell'atteggiamento tattico, due squadre vere, concrete, non due complessi poetici.
Due compagini che non esitavano a difendere in 11 e ad attaccare in cinque o sei almeno.
Loro impressionanti per potenza atletica. Noi determinati e forse persino più tecnici, in alcuni giocatori.
Loro senza un punto debole: tutti giocatori solidissimi, temprati, esperti, molti anche con grande qualità (la qualità vera, non lo stile, che esalta molto i tifosi e poco i tecnici).
Noi con qualche punto debole (non debolissimo) e con qualche giocatore che entro un paio d'anni potrebbe arrivare al livello dei loro migliori.
Il fatto che complessivamente si sia retto alla pari la dice lunga sulla serietà e qualità della guida tecnica, sull'orgoglio e la personalità dei giocatori, sulle caratteristiche di una rosa che si sta faticosamente ricostruendo.
Ma...
Ma il campionato è una Maratona.
I più scarsi si staccano subito.
Tuttavia solo intorno al trentesimo km si crea la selezione vera nel gruppetto di testa.
C'è qualcuno che per arrivare lì con i primi ha dato tutto e si staccherà inesorabilmente.
C'è invece chi è arrivato a quel punto mantenendo delle riserve che gli faranno concludere al meglio la corsa.
Fuor di metafora, aver fatto bene oggi (e fino ad ora) è importantissimo.
Aver retto per il momento il confronto alla pari è un segnale promettente.
Pareggiare è stato molto meglio che perdere e vincere sarebbe stato meglio ancora.
Ma non avrebbe cambiato il giudizio di fondo: loro sono più attrezzati di noi per vincere la Maratona.
L'impressione è che loro siano andati all'ottanta per cento e noi al cento per cento.
Certo, noi possiamo anche crescere nel corso della competizione: recuperando Milito, magari lanciando Wallace, migliorando la condizione e il patrimonio di esperienza di giovani come Taider, Kovacic, Icardi e Belfodil.
Magari completando l'organico, a gennaio, con un paio di giocatori veri.
Il risultato, la situazione di oggi, sono importanti, ma un giudizio definitivo sulla nostra crescita si potrà darlo solo nel girone di ritorno.
Non dimentichiamoci che lo scorso anno a fine novembre avevamo vinto in  casa della juve e eravamo praticamente in vetta: poi è finita come sappiamo.
Quest'anno molte cose sono cambiate: non abbiamo le coppe e quindi la preparazione è rivolta al campionato, abbiamo una rosa sperabilmente meno logora e un allenatore più esperto.
Però la prudenza è d'obbligo: insieme alla considerazione che il cammino sembra bene avviato: ora l'idea di arrivare anche noi, magari fra qualche tempo, lassù in alto, non è più una semplice utopia.
Scritto da: COSCENZA NERAZZURRA

giovedì 5 settembre 2013

MERCHANDISING INTER CLUB

Nel volantino i nuovi prezzi del merchandising Inter Club a prezzi scontati da 1 a 4 euro.
Tutti gli articoli sono disponibili presso gli uffici della Segreteria allo Stadio Meazza e possono essere acquistati dal lunedì al venerdì, negli orari di apertura, e il giorno della partita prima dell'inizio e dopo la fine dell'incontro. E' possibile inoltre ordinare in anticipo il materiale e ritirarlo comodamente sempre il giorno della partita.
Il Club sarà a San Siro in occasione di INTER-Juve; chi fosse interessato ad acquistare qualcosa può inviare una mail al solito indirizzo francescodef4@yahoo.it 
GRAZIE

mercoledì 4 settembre 2013

Catania – INTER 0–3

Dribbling e cross di Jonathan con gol di Palacio, cross di Palacio e gol di Nagatomo, grande azione personale e gol di Ricky Alvarez, Catania - Inter finisce 0-3 per i nerazzurri. "Niente di clamoroso"? Chiedetelo a Pulvirenti. Intanto stasera l'Inter ha fatto vedere ulteriori miglioramenti, confermando una grande solidità difensiva (ancora zero gol subiti) e una grande produttività offensiva, con diverse occasioni da gol, di cui "solo" tre concretizzate. La mano di Mazzarri è sempre più evidente, soprattutto nelle continue azioni proposte dalla squadra sugli esterni, con il cross da una parte e il taglio dell'altro esterno che va a rete. Un meccanismo che si sta sempre più raffinando, soprattutto grazie alla inaspettata esplosione di Jonathan, che esaltato dalla fiducia di Mister e ambiente, si sta esprimendo a livelli mai visti da noi. Una partita senza storia, una vittoria convincente e indiscutibile. Questa Inter non sappiamo dove arriverà, per ora ce la godiamo e la tifiamo con la solita passione.
Scritto da: COSCENZA NERAZZURRA